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Verdi, Giuseppe - Otello - Il brindisi di Jago - Jago, Roderigo, Cassio, coro di Ciprioti
Nella sua penultima opera Verdi inserisce, tra altri colpi di genio, una scena estremamente complessa dal punto di vista degli "scambi" tra i personaggi e della loro descrizione umana e psicologica. Jago è un alfiere di Otello e odia Cassio perché ritiene che il grado di capitano di Cassio medesimo spetterebbe invece a lui. Per fare sfigurare Cassio agli occhi di Otello, coinvolge Roderigo e gli mostra Cassio come un rivale da temere. Roderigo cade nella trappola. Jago riesce a fare ubriacare Cassio e Roderigo trascina Cassio medesimo in un duello che provocherà disordine e rumore tra la folla. Otello, accorso, priva Cassio del grado di capitano. Jago ha ottenuto la prima parte della sua vendetta.
La scena, tra l'altro, è meravigliosa per il contrasto tra le intenzioni malvagie di due dei personaggi principali e l'aria di festa che li circonda, con gli ignari avventori dell'osteria che non si rendono conto della tragedia in corso.
Ecco il lungo testo. Le mie spiegazioni sono in corsivo ma inserite tra un verso e l'altro per distinguerle dalle numerose note di regia del testo.
JAGO – RODERIGO, beviam! Qua la tazza, Capitano.
CASSIO – Non bevo più.
JAGO – (avvicinando il boccale alla tazza di CASSIO) Ingoia questo sorso.
CASSIO – (ritirando il bicchiere) No.
JAGO – Guarda! Oggi impazza tutta Cipro! È una notte di gioia, dunque…
(Impazzare ha la stessa origine di impazzire ma si usa per indicare una pazzia "buona" come quella delle feste molto movimentate.)
CASSIO – Cessa. Già m'arde il cervello per un nappo vuotato.
("Nappo" è un termine antiquato per indicare un bicchiere. Cassio ha già bevuto e si sente bruciare il cervello)
JAGO – Sì, ancora bever devi. Alle nozze d'Otello e Desdemona!
CIPRIOTI – Evviva!
CASSIO – (alzando il bicchiere e bevendo un poco) Essa infiora questo lido.
(La bellezza e la grazia di Desdemona ornano il posto come ghirlande di fiori).
JAGO – (sottovoce a RODERIGO) Lo ascolta
(Sarebbe "Ascoltalo" in italiano moderno)
CASSIO – Col vago suo raggiar chiama i cuori a raccolta.
(Cassio continua a lodare Desdemona: la donna, bella e gentile, sembra irradiare luce e chi la conosce non può fare a meno di amarla).
RODERIGO – Pur modesta essa è tanto.
(Roderigo riflette sull'oggetto del suo amore e mostra la propria umanità. In fondo, anche lui non è che una vittima, uno strumento nelle mani di Jago).
CASSIO – Tu, JAGO, canterai le sue lodi!
(Cassio pensa che persino Jago, che non doveva essere un campione di simpatia, non potrà che lodare Desdemona)
JAGO – (piano a RODERIGO) Lo ascolta (forte a CASSIO) Io non sono che un critico.
CASSIO – Ed ella d'ogni lode è più bella.
(Cassio continua a straparlare, facendo chiaramente capire a chi ascolta quanto sia invaghito di Desdemona)
JAGO – (come sopra, a RODERIGO, a parte) Ti guarda da quel CASSIO
("Guardati da" o "Stai attento a" quel Cassio. Jago insinua nel cervello di Roderigo il seme della gelosia. Roderigo desidera Desdemona e teme che Cassio, più giovane e brillante, possa essere dalla donna preferito a lui.)
RODERIGO – Che temi?
JAGO – (ancora a piano a RODERIGO) Ei favella già con troppo bollor, la gagliarda giovinezza lo sprona, è un astuto seduttor che t'ingombra il cammino. Bada…
(La prima parte della doppia trappola di Jago inizia a scattare. Roderigo è sempre più geloso di Cassio. Jago, con parole attentamente scelte, fa notare a Roderigo come Cassio stia parlando con ammirazione di Desdemona e ricorda a Roderigo stesso che Cassio è giovane, prestante ed evidentemente anche invaghito della moglie di Otello. Jago descrive Cassio come "astuto seduttore" che intralcia il percorso di Roderigo verso il cuore di della bella Desdemona).
RODERIGO – Ebben?
JAGO – (ancora a piano a RODERIGO) S'ei inebria è perduto! Fallo ber (ai tavernieri) Qua, ragazzi, del vino! (JAGO riempie tre bicchieri: un per sé, uno per RODERIGO, uno per CASSIO. I tavernieri circolano colle anfore. a CASSIO, col bicchiere in mano: la folla gli si avvicina e lo guarda curiosamente) Inaffia l'ugola! Trinca, tracanna! Prima che svampino canto e bicchier.
(Jago inizia a chiudere la seconda trappola: quella per Cassio che dovrà ubriacarsi, parlare in modo sempre più sconnesso e perdere il controllo di fronte a tutti per rovinarsi la reputazione, specialmente agli occhi di Otello)
CASSIO – (a JAGO, col bicchiere in mano) Questa del pampino verace manna di vaghe annugola nebbie il pensier.
(La frase, molto circonvoluta, sarebbe più semplicemente qualcosa come "Questo delizioso prodotto della vite (il vino) avvolge i pensieri in una nuvola rosa". Il pampino è la foglia della vite, la manna fa riferimento al delizioso alimento mandato da Dio agli Ebrei nel deserto, e... Il pensiero viene annuvolato, qui con il ricercato verbo "annugolato", da "vaghe", cioè "belle, gradevoli", nebbie.
JAGO – (a tutti) Chi all'esca ha morso del ditirambo spavaldo e strambo beva con me! beva con me, beva, beva, beva con me!
(Il ditirambo era, nella Grecia antica, una danza dedicata a Dioniso (il latino Bacco). In seguito si è comunque usato il termine anche in epoca moderna per indicare una poesia o un canto che celebri l'ebbrezza data dal vino, ovvero, senza mezzi termini, l'ubriachezza. La frase di Jago vuole significare "chi si è lasciato prendere dalla voglia di festeggiare bevendo e perdendo il controllo, beva con me!")
TUTTI – Chi all'esca ha morso del ditirambo spavaldo e strambo beve con te.
JAGO – (a RODERIGO indicando CASSIO) Un altro sorso è brillo egli è
RODERIGO – (a JAGO) Un altro sorso è brillo egli è
JAGO – Il mondo palpita quand'io son brillo! Sfido l'ironico Nume e il destin!
(Jago, stando invece attento a non ubriacarsi, afferma di essere brillo e dice che vede il mondo "palpitare". A ciò aggiunge che quando è incoraggiato dal vino, sfida persino il Nume, cioè Dio (che definisce "ironico" e questa è una bella annotazione sul cinismo di Jago) e il Destino).
CASSIO – (bevendo ancora) Come un armonico liuto oscillo; La gioia scalpita sul mio cammin!
(Cassio inizia ad essere veramente ubriaco e afferma di vibrare come un liuto. Davanti a sé vede soltanto la gioia del momento festoso).
JAGO – Chi all'esca ha morso, etc…
TUTTI – Chi all'esca ha morso, etc…
JAGO – (a RODERIGO) Un altro sorso e brillo egli è!
RODERIGO – (a JAGO) Un altro sorso e brillo egli è!
JAGO – (a tutti) Fuggan dal vivido nappo i codardi…
(Una sottile sfida di Jago a Cassio ormai ubriaco. Chi fugge dal "vivido Nappo", ovvero dal bicchiere colmo di vita, è un codardo. Cassio abbocca alla provocazione).
CASSIO – (interrompendo) In fondo all'anima ciascun mi guardi! (beve)
(Cassio si sente punto sul vivo e accetta la sfida a bere. Nessuno deve pensare che sia un codardo!).
JAGO – … che in cor nascondono frodi.
(Jago continua a punzecchiare Cassio, insinuando che lo stesso sia, in fondo all'anima, una persona falsa e traditrice. Cassio abbocca nuovamente e nel verso successivo sostiene con forza di non avere paura della verità. Ma ormai è completamente ubriaco e precipita sempre più verso la propria rovina).
CASSIO – Non temo, non temo il ver.
JAGO – Chi all'esca ha… … morso del ditirambo…
CASSIO – (barcollando) non temo il ver, … … non temo il ver.
JAGO – … bevi con me …
CASSIO – non temo il ver…
JAGO – bevi, bevi con me.
CASSIO – e bevo e bevo e bevo…
CIPRIOTI – (la metà del Coro, ridendo) Ah! Ah Ah! Ah ah! Ah ah! … … Ah ah! Ah ah! Ah ah!
CASSIO – (vorrebbe ripetere il primo motivo, ma non si sovviene) Del calice…
JAGO – (a RODERIGO) Egli è briaco fradicio
("Non si sovviene" significa "non si ricorda). "Briaco" è un modo antiquato di dire "ubriaco")
CASSIO – del calice… … gli orli …
JAGO – (a RODERIGO) Ti scuoti. Lo trascina a contesa. è pronto all'ira
(Jago invita Roderigo a scuotersi dal... Torpore alcolico e dai pensieri rivolti a Desdemona, e a provocare Cassio per causare un duello. Cassio è completamente ubriaco e, come tutti gli ubriachi, pronto ad arrabbiarsi e a perdere il controllo).
CIPRIOTI – (gli altri ridono di CASSIO) Ah ah! Ah ah!
JAGO – (a RODERIGO) T'offenderà. . .ne seguirà tumulto!
(La terza parte della trappola. Il duello tra Roderigo e Cassio causerà un tumulto, confusione tra la folla e rumore, che non potrà che giungere agli orecchi di Otello).
CASSIO – (ripiglia, ma con voce soffocata) Del calice… gli orli…
JAGO – (a RODERIGO) Pensa che puoi così del lieto Otello turbar la prima vigilia d'amor!
(Jago rincara la dose per convincere Roderigo: causando lo scoppio di un tumulto, rovinerà la notte d'amore di Otello con Desdemona. Nella scena successiva, Cassio e Roderigo duelleranno, sino all'arrivo di Otello che toglierà a cassio il grado di capitano).
RODERIGO – (risoluto) Ed è ciò che mi spinge)
CASSIO – … s'impor… s'impor… s'imporporino.
CIPRIOTI – Ah! Ah ah! Ah ah!
RODERIGO, JAGO, CASSIO, CIPRIOTI Bevi, bevi con me, bevi con me.
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