viernes, 26 de febrero de 2016

IL VISCONTE DIMEZZATO / THE CLOVEN VISCOUNT

In Japanese, the kanji for "left"  can be pronounced "hidari" or "sa," while the kanji for "right"  can be pronounced "migi" or "yú." Both kanji together  are always pronounced "sayú," which means "left and right," or "symmetry," but also "control of one's life." Here lies something to ponder upon.
UPDATE:
The kanji are pronounced "sa" and "u" in compound words. To put some examples: 左心室 sashinshitsu, left ventricle (literally, left chamber of the heart - compare the equivalent terms in Germanic languages); 右心室 ushinshitsu, right ventricle.





Three paths lead up the Hill of Difficulty:

  1. The path to the left is beautiful and easy, yet treacherous and fraught with Destruction.
  2. The path to the right is beautiful and easy, yet treacherous and fraught with Danger.
  3. The middle path, straight up the hill, is steep and straight and narrow, yet it leads to a Pleasant Arbour where the weary find repose.
This is an illustration of the Golden Mean and shying away from extremes (in ethics as well as in any other field of life). There's no "right is good and left is bad" symbolism, but rather "both left and right are the wrong paths," the middle one, the third one, right in between the extremes, is the one most recommended to choose. And The Cloven Viscount (Il visconte dimezzato), a superb fairytale fantasy by Italo Calvino, illustrates the same value. Neither a completely self-centered person nor a completely altruistic one can be considered human, and Lieutenant Viscount Medardo di Terralba learned this lesson firsthand.

Once upon a battlefield, this young lieutenant, this viscount, shot down in the middle of the chest by enemy fire, was literally split in twain. His right half (completely self-centered) became a dreaded iron-fisted tyrant, while his left half (completely altruistic) became an insufferable silk-gloved goody-two-shoes. Neither one wanted to be reattached to his other half. Until the same young maiden won both the half hearts of the righthander and the lefthander, knowing that both of them would ruin her life, and decided to marry both of them without each other knowing the other's betrothal. The bridegrooms clashed at the altar and challenged one another to a duel, they drew steel at unison and seriously wounded one another with their rapiers, only regaining life after a long convalescence, having already been stitched together. And, of course, he and his bride married and lived happily ever after...

In Calvino’s book, the two halves of the protagonist — Medardo, Viscount of Terralba — return to their village in Italy, one at a time, and do not bring only half of the body each. They also bring half of their former common personality; the left half is virtuous, the right half is vicious. The vicious half lives in the castle and behaves viciously, the virtuous half lives in the woods and does good deeds. And very quickly the villagers realise that both halves are unbearable: that more than living with the goodness of one or the evilness of the other, what makes life miserable for everybody in the village is that each half is convinced to be the true Viscount and feels so self-evidently right in that conviction that the other half cannot but be, in consequence, so wrong that it must be annihilated.

I leave you with the song by Italian band Villazuk, which sums up the story perfectly and is one of my favourite songs in the language of Dante:


Cavalcava la pianura tra gli stormi di cicogne 

munito d’un cavallo e uno scudiero

in Boemia era diretto e li la guerra contro i turchi

gia cosparso avea la terra di carogne

al mattino successivo cominciava la battaglia

pensava al nuovo grado di tenente

scintillavano i suoi occhi tra paura ed entusiasmo
era giovane Medardo di Terralba
e dall’alto della sella scorse due artiglieri turchi
puntare contro il fuoco d’un cannone
l’inesperto cavaliere che copriva l’obiettivo 
fece un salto in aria con un colpo in petto
alla sera lo raccolsero sul carro dei feriti
mutilato interamente alla sinistra
ed il giorno successivo dopo sconce operazioni
con stupore dei dottori respirava 

Al ritorno in terra propria nel mantello nero avvolto
portò con se malvagia e cattiveria
fece un torto uccidendo un volatile del padre
che seguì nel sonno il povero animale
gli abitanti del castello se ne accorsero in quel tempo 
che l’uomo aveva perso ogni bontà
incendiava gente e case di ugonotti ed appestati
coronando una miriade di condanne
solamente una gran donna la sua balia Sebastiana
rimproverava tutti i suoi misfatti
ma l’insana crudeltà giunse presto e la sua sorte
fu l’esilio nel paese dei lebbrosi
l’abitudine a quel male di brutalità e follie
facea vegliar la notte sentinelle
mai nessuno compativa la sua giovinezza offesa
che temevano anche i cari più vicini

Ma un fanciullo che dormiva sopra il bordo d’un torrente
sentì la mezza ombra sulla testa
mentre un ragno scivolava sopra il collo del ragazzo
quella sola mano ne procurò il morso 
sotto il suo mantello nero con il suo mezzo sorriso
salutò affettuosamente suo nipote
che si accorse sbalordito di quel nuovo atteggiamento
e che la mano gonfia era la sinistra
dopo un po’ fu noto a tutti l’altro mezzo è ritornato
a portare aiuto a chi era disperato
a soccorrere i più poveri regalando carità
a fermare le violenze ed i peccati
ma la virtù del buon mancino era troppo disumana
predicava ai vecchi di non lavorare
disturbava le abitudini e le vite della gente
che non sopportava neanche il mezzo buono

Questa storia prende svolta come tante volte accade
per mano di una giovane fanciulla
che riuscì a farsi contendere da due metà divise
da quell’uomo che portava cuori opposti 
era scalza grassottella e vestiva sempre rosa
rifiutava le due anime contrarie
l’uomo buono era pietoso quanto l’altro era crudele
non voleva rovinarsi l’esistenza
la ragazza era scocciata e con un gesto d’imprudenza
decise di sposarli tutti e due
ma di farlo all’insaputa dei due mezzi cavalieri
che incrociarono i due occhi sull’altare
si lanciarono una sfida in un duello regolare
con entrambe mani armate d’una spada
così l’uomo combatteva contro la sua stessa parte
e poi cadde a terra in un bagno di sangue

Ora il corpo dei feriti sotto ardue cuciture
sottoposte dal dottore del castello
dopo giorni di pazienza tra gli sguardi sempre incerti
sotto gli occhi dell’amata prese vita
la sua vita fu felice molti figli e un buon governo 
e per quello che gli accadde fu il più saggio
più non c’era cattiveria più non c’era troppa pena
ma di tutt’e due portava l’esperienza.




PS. Compare this case of Medardo di Terralba to that of Aguri and Regina in Dokidoki Precure! The "light" half of the heart, that would become Aguri, is the right one ("light" and "right" are, by the way,. homophones in Japanese); while the "dark" half, that would become Regina, is the sinister one.



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