'Cuz there is a list long enough to bring nausea.
lo
scambio delle lettere contenenti false notizie...
Catalan medieval texts, translated by Veronica Orazi
Cant la vella comtessa, mara del comta, oí aquestes
novelles, fo irada e despagada e pensà’ s com poria emblar
les lletres al correu. E dix-li: “Mon amic, vós sots treballat
de la mar, posats vui tot dia e demà entrar -vos-n’ets a
Marsella”. Respós lo correu: “Madona, yo he manament del
comta que no’m atur en negun lloc entrò que sia a Marsella”.
“Sapiats, -dix ella- que pus tan bones noves portats
que no us partirets vui de mi”. E així féu-lo aturar e donà-
li molt a menjar e a beura. E donà-li tant a beura que
aquella nit fo embriac, que no sabia on s’era. E com venc a
la nuit, féu-li emblar la bústia en que eren les lletres e
cremà aquelles que anaven a la muller del comta...
Cant la vella de comtessa hac fetes aquestes males
lletres e falses mès-les en la bústia e tornà la bústia e˙l cap
del llit del correu. El correu despertà’ s gran matí e anà-se’n
a Marsella.
Ab tant lo comta féu apellar lo correu e dix-li:
“Aportest tu aquestes lletres?”. “Oc, sènyer”, dix lo correu.
“E girest-te en negun logar?”. “Oc, e˙l castell de madona la
comtessa vostra mara, que mal temps nos-hi gità”. “Ailàs! -
ço dix lo comta- la deslleial de ma mara ha feta aquesta falsia! Que m’ha tolta la res que yo més amava e˙l món!
Quando la vecchia contessa, madre del conte, udì
queste notizie fu adirata e dispiaciuta e pensò a come poteva
sottrarre le lettere al corriere. Gli disse: «Amico mio,
siete affaticato per il viaggio in mare: riposate oggi tutto il
giorno e domani entrerete a Marsiglia». Rispose il corriere:
«Madonna, ho ordine da parte del conte di non fermarmi in
alcun luogo finché non sarò giunto a Marsiglia». «Sappiate,
-disse ella- che poiché portate così buone notizie oggi non
partirete da me». Così lo fece restare, gli of frì molto cibo e
bevande. Gli dette tanto da bere che quella notte fu così
ubriaco da non sapere dove si trovava. Calata la notte, gli
fece sottrarre l’involucro in cui erano le lettere e bruciò
quelle che erano destinate alla moglie del conte...
Quando la vecchia contessa ebbe preparato queste
lettere malvagie e false le chiuse nell’involucro e le rimise
vicino al letto del corriere. Il corriere si svegliò all’alba e
andò a Marsiglia.
Il conte allora fece chiamare il corriere e gli disse:
«Hai portato tu queste lettere?», «Sì, signore», disse il corriere.
«E ti sei fermato in qualche luogo?», «Sì, al castello
di madonna la contessa vostra madre, poiché il cattivo
tempo ci spinse là». «Ahimé! -disse il conte- mia madre,
sleale, ha preparato questo falso e mi ha tolto la cosa che più amavo al mondo!
Ab tant lo missatger passà per la encontrada on era lo monestir on stava la mare
del rei e girà’s-hi per dir la novella a la reïna. E com la mare
del rei lo viu venir, sí li demanà ell perquè anava al rei e lo
correu li dix: “Senyora, jo aport una lletra al rei, per ço com
la senyora reïna ha haüt un bell fill mascle”. E encontinent
la mare del rei féu bé donar a menjar al correu e féu-lo aquí reposar aquella nit e sí li féu emblar aquella lletra que
aportava al rei e féu-ne fer una altre. E aquella lletre ella féu
metre en la bústia on stava la lletre. E com venc al matí,
pres comiat de la mare del rei lo correu e tenc son camí fins
que fo al rei.
Ab tant lo missatge pres la letre e partí’ s del rei e
caminà tant per ses jornades, fins que fou vengut al monestir
on stava la mare del rei. E la mare del rei sí li demanà
noves del rei, ja que feïa ne: “Quin continent fou quant hac
llegida la lletra que tu li donist?”. E lo missatge li dix que:
“No àls, mas que encontinent ma féu donar altre lletre que
jo aport al senescal”. E encontinent la reïna manà que li fos
donat bé a menjar e a boura, de guisa que fos bé embriac e
faeren-lo gitar en un llit. E com lo correu fo adormit ella li
féu traure la lletre de la bústia e fou-la llegir e squinçar e
fou scriure una altre lletre. E com la lletre fou feta, la
reïna la mès en la bústia on stava l’altre lletre. E com venc lo matí lo correu pres comiat de sa dona
e caminà tant fins que fou a la terra on era lo senescal. E
decontinent lo correu presentà la lletre al senescal.
E decontinent venc la lletre e lo rei fou llegir la lletre
e com l’hac llesta dix lo rei: “Aquesta lletre no la fiu yo ne
la tremís”. E mantinent manà lo rei que decontinent li faés
hom venir lo correu que aportà la lletre. E com lo correu li
fo aquí, denant lo rei, li dix, sots pena de la sua vida, que li
digués veritat: “És aquesta la lletre que jo’ t doné que tu
aportasses al sanascal?”. E lo correu dix que altra lletre no
havia aportada, sinó aquella que ell li féu aportar. E encontinent
lo rei pensà que allò era stat fet traidorament. E dix lo
rei al correu: “Are digues-me veritat: alber guist neguna
vegada en neguna part al anar ne al venir?”. E lo correu dix:
“Oc senyor, al monastir de la senyora vostra mare”. E enaçò lo rei sa pensà que la sua mare les havia contrafetes.
Il messaggero quindi passò
nelle vicinanze del monastero in cui si trovava la madre del
re e vi si diresse per comunicare la notizia alla regina.
Quando la madre del re lo vide arrivare, gli domandò perché
andava dal re e il corriere le disse: «Signora, porto una
lettera al re perché la regina ha avuto un bel figlio maschio».
Subito la madre del re fece offrire del cibo al corriere
e lo fece riposare lì quella notte. Così gli fece rubare la
lettera che portava al re e ne fece preparare un’altra. Poi fece riporre
quella lettera nella custodia in cui stava l’altra. Appena fece
giorno, il corriere si accomiatò dalla madre del re e continuò
per la sua strada finché giunse dal re.
Allora il messaggero prese la lettera e si accomiatò
dal re. Camminò per sei giorni, finché giunse al monastero
in cui si trovava la madre del re. Quella gli domandò notizie
del re, che cosa faceva: «che reazione ha avuto dopo aver
letto la lettera che gli consegnasti?». Il messaggero le disse:
«Nessuna, ma subito mi ha fatto consegnare un’altra lettera
da portare al siniscalco». Immediatamente la regina ordinò
di offrirgli da mangiare e da bere, in modo che fosse ben
ubriaco; quindi lo fecero gettare su un letto. Quando il corriere
si fu addormentato ella gli fece sottrarre la lettera dalla
custodia e la fece leggere e stracciare e fece scrivere un’altra
lettera. Quando la lettera fu pronta, la regina la
ripose nella custodia dell’altra. Quando fu mattino il corriere si accomiatò dalla
donna e camminò tanto finché giunse nella terra in cui si
trovava il siniscalco. Subito il corriere presentò la lettera al
siniscalco.
Subito fu portata la lettera e il re la fece leggere e
quando l’ebbe letta disse: «Questa lettera non l’ho scritta né
l’ho inviata». Immediatamente il re ordinò di condurre al
suo cospetto il corriere che aveva portato la lettera. Quando
il corriere fu al cospetto del re, questi gli disse, a rischio
della sua vita, di raccontar gli la verità: «È questa la lettera
che io ti consegnai da portare al siniscalco?». Il corriere
disse di non aver consegnato altra lettera, se non quella che
egli gli fece portare. Allora il re pensò che ciò era stato fatto
con l’inganno. Disse il re al corriere: «Ora dimmi la verità:
ti sei fermato da qualche parte all’andata o al ritorno?». Il
corriere disse: «Sì signore, al monastero della signora vostra madre». Allora il re capì che sua madre le aveva contraffatte.
On his way to port the messenger stops at
the residence of the queen mother. She makes him drunk, reads the message, and
replaces it. Returning by the same way, the
messenger again spends a night at the residence of the queen mother and again passes
out from too much drink. The evil woman replaces the letter again. The messenger is
summoned. Under questioning he reveals the lodgings he had on his journey. The
queen mother is implicated. As a punishment, the king has a tower built where she
will be imprisoned.
A messenger is sent to Mai, and as in
La Manekine, he stays with the heroine’s mother-in-law, where he is made drunk and
given forged letters. But the messenger spends a night at Eliacha’s house, where
he is made drunker than before.
While his wife is pregnant, the king must repel an invasion, and, as in other versions, the king’s mother
intercept the happy message, makes the messenger drunk and changes the message.
Meanwhile, the king has returned from war with the enemy king
captive. The king expresses his sadness at having been forced to order his wife’s
exile. The baffled response of the marshal causes the king to have the messenger
brought before him. He reports that he had spent the night at the castle of the queen
mother. The king imprisons her for life.
When the heir is born, the messenger sent to
inform the King stops at the castle of the mother-in-law who makes him
drunk and destroys the letter he is carrying.
After many
years, Offa goes to war to help the Northumbrian King against the Scots but the
messenger carrying his message of victory to his wife is drugged and his letter is replaced by his son-in-law.
The messengers carrying the letters are drugged and the letters counterfeited.
But there is repetition also in
the messenger’s two journeys (to his master and back to the castle)...
The messenger forth gan wende,
And wyth ϸe kyngus modur gan lende,
And yn-to ϸe castelle he ȝode.
He was resseyued rychely,
She ȝaf hym for ϸat tydynge
A robe and fowrty shylynge,
And rychely hym cladde.
She made hym dronken of ale and wyne,
And when she sawe ϸat hyt was tyme,
Tho chambur she wolde hym lede.
And when he was on slepe browȝt,
The qwene ϸat was of wykked ϸowȝt,
Tho chambur gan she wende.
Hys letter she toke hym fro,
In a fyre she brente hyt do;
Of werkes she was vnhende.
On ϸe morn, when hyt was day,
The messenger wente on hys way,
Bothe by stye and strete;
In trwe story as y say,
Tylle lie come ϸer as ϸe kynge laye,
And speke wordus swete.
[···]
He toke ϸys lettur of hys honde,
And rode ϸorow ϸe same londe,
By ϸe kyngus modur castelle.
And ϸen he dwelled ϸer alle nyȝt;
He was resseyued and rychely dyȝt,
And wyste of no treson.
She made hym welle at ese and fyne,
Bothe of brede, ale and wyne,
And ϸat be-rafte hym hys reson.
When he was on slepe browȝt,
The false qwene hys letter sowȝt;
In-to ϸe fyre she kaste hyt downe.
The messenger knewe no gyle,
But rode hom mony a myle,
By forest and by fryght.
And when ϸe messenger come home,
The steward toke ϸe lettur sone,
And by-gan to rede.
[···]
Aftur ϸe messenger ϸer ϸey sente,
The kyng askede what way he went:
“Lor, be ȝour modur fre.”
“Alas!” ϸen sayde ϸe kynge,
“Wheϸur my modur wer so vnhende,
To make ϸys treson?
By my krowne, she shalle be brent,
Wyth-owten any oϸur jugement,
That thenketh me best reson!”
Grete lordes toke hem be-twene,
That ϸey wolde exyle ϸe qwene,
And be-refe her hyr renowne.
Thus ϸey exiled ϸe false qwene,
And by-rafte her hyr lyflofe clene,
Castelle, towre and towne.
When she was fled ouur ϸe see fome,
The nobulle kyng dwelled at hom,
Wyth fulle heuy chere...
The bearer of the letters is waylaid by Offa's son-in-law, who makes him drunk, and, whilst he sleeps, robs him of his letters, substituting others which announce that Offa has been vanquished,
The news is sent to the count, but the messenger is intercepted by the mother-in- law at Claremont (Klaremunt), where she has gone to reside, and robbed of his letter whilst he is drunk, a false letter being substituted. On his return, he is again waylaid,
Mai returns, and, learning all, stabs his mother and banishes the messenger.
King's mother intercepts messenger, who is carrying news to king, makes him drunk, and changes letter. King reads letter; sends written order by messenger, who is again intercepted by queen mother, made drunk, and robbed of letter. Queen mother substitutes letter.
Letter is shown to him; he questions messenger; sends for mother, who, on being threatened, confesses, and is imprisoned for life.
The trick of the birth letter is perfectly paralleled in the "Man of Law's Tale," and in both the queen/mother-in-law uses wine to get the messenger drunk so as to substitute the letters. What is the poet telling us about wine and truth? As in the MoLT, there's a second switched letter, and another drunken messenger incident.
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