lunes, 12 de enero de 2015
TSQ-IV ITALIAN TRANSLATIONS
Quarta storia. Il principe e la principessa
In questo regno, dove ci troviamo ora, abita una principessa straordinariamente intelligente; legge tutti i giornali che ci sono al mondo e poi li dimentica di nuovo, tanto è intelligente. Un giorno, mentre sedeva sul trono, che non è una cosa molto divertente, si mise a canticchiare una canzone che diceva così: "Perché non dovrei sposarmi?". "Ecco è proprio un'idea!" esclamò, e così si volle sposare, ma voleva avere un marito che sapesse rispondere quando lei gli avesse rivolto la parola, uno che non se ne stesse lì fermo e ben distinto, perché è molto noioso. Allora riunì tutte le dame di corte e quando queste sentirono che cosa voleva, si dimostrarono molto contente. "Molto bene!" dissero "l'altro giorno pensavamo proprio a questo."
Subito uscirono i giornali con il bordo pieno di cuori, e con il simbolo della principessa; ci si poteva leggere che ogni giovane di bell'aspetto era libero di andare al castello e di parlare con la principessa, e chi avesse parlato completamente a suo agio, e meglio di tutti, sarebbe stato prescelto dalla principessa! Sì, sì; la gente accorreva, ci fu un gran movimento e una gran folla! Ma la faccenda non si risolse, né il primo giorno, né il secondo. Tutti sapevano parlare bene, quando si trovavano per strada, ma non appena entravano nel portone del castello e vedevano la guardia vestita d'argento e su per le scale e i valletti vestiti d'oro, e le grandi sale illuminate, allora si confondevano. Così si trovavano davanti al trono dove stava la principessa, e non sapevano dire nulla se non l'ultima parola che lei aveva detto, e a lei naturalmente non interessava risentirla! Era come se la gente lì dentro fosse caduta in letargo, finché non usciva di nuovo sulla strada, allora sapeva parlare!
Era il terzo giorno quando arrivò una personcina senza cavallo e senza carrozza, che marciava ardita verso il castello, i suoi occhi brillavano, aveva lunghi capelli bellissimi, ma aveva vestiti molto poveri.
Aveva un fagotto sulle spalle!
Quando arrivò alla porta del castello e vide la guardia vestita d'argento e poi lungo le scale i valletti vestiti d'oro, non restò affatto imbarazzato: fece un cenno e disse: "Dev'essere noioso restare lì sulle scale, io preferisco entrare". Le sale splendevano per le candele; i consiglieri e i ministri camminavano a piedi nudi e portavano vassoi d'oro: c'era di che restare imbarazzati! I suoi stivali scricchiolavano terribilmente, ma lui non aveva timore!
Ah, sì, scricchiolavano davvero! Ma lui se ne andò tranquillamente dalla principessa, che sedeva su una perla grande come la ruota di un fuso; tutte le dame di corte con le loro cameriere e con le cameriere delle cameriere, e tutti i cavalieri con i loro servitori e con i servitori dei servitori, che avevano con loro i paggi, se ne stavano impalati tutt'intorno; e più erano vicini alla porta, più apparivano pieni di superbia. Il paggio del servitore dei servitori, che va sempre in giro in pantofole, non lo si poteva quasi guardare, tanto se ne stava fiero vicino alla porta!
Era proprio audace e grazioso; non era venuto per chiedere la mano della principessa; ma solo per sentire la sua intelligenza, e la trovò eccezionale, come lei trovò eccezionale lui.
nel giardino per il grande viale, dove le foglie cadevano una dopo l'altra, e quando al castello le luci si spensero a una a una,
Ora si trovavano sulla scala; su un armadio brillava una piccola lampada.
Qualcosa al suo fianco; era come se ci fossero ombre sulle pareti, cavalli con le criniere svolazzanti e le zampe snelle, giovani cacciatori, dame e signori sui cavalli.
Sono solo sogni! Vengono a prendere i pensieri delle Loro Maestà per portarli a caccia, e è un bene, così voi potrete osservarli meglio nei loro letti.
nel primo salone, che era tappezzato di raso rosa a fiori, qui i sogni passarono fischiando, ma se ne andarono così in fretta ...
I saloni erano uno più bello dell'altro, davvero c'era da rimanere stupefatti; ora si trovavano nella camera da letto. Il soffitto là dentro somigliava a una grossa palma con foglie di vetro, di un vetro prezioso, e in mezzo al pavimento erano appesi a un grosso stelo d'oro due letti, che sembravano gigli; uno era bianco e vi si trovava la principessa; l'altro era rosso, e era quello ... una nuca bruna...
Era anche lui giovane e bello. Dal letto bianco a forma di giglio si affacciò la principessa e chiese che cosa stesse succedendo.
«Oh poverina!» esclamarono il principe e la principessa...
Il principe si alzò dal letto e vi fece dormire, ma di più non poteva fare.
"Come sono buoni gli uomini e gli animali!"
... rimanere al castello con un futuro assicurato...
si fermò davanti alla porta una carrozza nuova di oro puro con lo stemma del principe e della principessa lucente come una stella; il postiglione, i servitori, e i valletti a cavallo - perché c'erano anche i valletti a cavallo - avevano in testa corone d'oro. Il principe e la principessa aiutarono la piccola a salire sulla carrozza e le augurarono ogni bene.
Nella carrozza si trovavano croccanti di zucchero, e sul sedile avevano messo frutta e panpepato.
«Addio! Addio!» gridarono il principe e la principessa,
..................settima storia-------------
le chiese del principe e della principessa.
«Sono partiti per una terra straniera» rispose la figlia del brigante.
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Quarta Storia. Il Principe e la Principessa.
In questo regno, abita una Principessa straordinariamente intelligente: legge tutti i giornali che ci sono al mondo e poi li dimentica immediatamente, tanto è intelligente.
Giorni fa, mentre sedeva sul trono, il che, alla fin fine, non è una cosa molto divertente, si mise a canticchiare un vecchio ritornello che diceva così: 'Perché non dovrei sposarmi?'.
" Ecco, questa è proprio una buona idea!" esclamò, e le venne voglia di sposarsi, ma voleva un marito che sapesse rispondere con spirito quando gli venisse rivolta la parola, non uno di quei tipi noiosissimi che se ne stanno lì impettiti, con l'aria d'essere gran personaggi. Allora riunì tutte le dame di corte e, quando queste conobbero i suoi desideri, si rallegrarono con lei. 'Molto bene! - dissero - pensavamo proprio la stessa cosa.'
L'indomani, i giornali uscirono bordati di cuori e con le iniziali della Principessa; vi si poteva leggere che ogni giovane di bell'aspetto aveva facoltà di andare al castello e di parlare con la Principessa, e chi avesse mostrato di sentirsi completamente a suo agio e avesse conversato meglio di tutti sarebbe stato il prescelto! Sì, sì ; la gente accorse: che gran ressa e che folla! Ma nessuno ebbe successo, né il primo giorno, né il secondo. Tutti sapevano parlare bene quando erano per strada, ma, non appena oltrepassavano il portone del castello e vedevano le guardie dalle uniformi ricamate d'argento, e, su per gli scaloni, i valletti in livrea d'oro, e i grandi saloni illuminati, allora si confondevano. Così, una volta davanti al trono dove sedeva la Principessa, non sapevano fare null'altro se non ripetere l'ultima parola che lei aveva detto, e alla Principessa, ovviamente, non interessava affatto riascoltarla! Era come se i pretendenti lì dentro cadessero in letargo finché non uscivano di nuovo in strada e allora ritrovavano la parola!
Era il terzo giorno, quando arrivò una personcina senza cavallo né carrozza che marciò ardita verso il castello; i suoi occhi brillavano, aveva lunghi capelli bellissimi, ma i suoi vestiti erano molto poveri.
Aveva un fagotto sulle spalle!
Quando arrivò al portone del castello e vide le guardie con le uniformi ricamate d'argento e, lungo gli scaloni , i valletti in abiti d'oro, non ne fu affatto intimidito; li salutò e disse:'Dev'essere noioso restare lì sulle scale, io preferisco entrare'. Le sale risplendevano illuminate da migliaia di candele; i Consiglieri e i Ministri camminavano a piedi nudi e recavano vassoi d'oro: c'era di che restare intimoriti! I suoi stivali scricchiolavano orribilmente, ma lui non se ne curava!
Ah, sì, scricchiolavano, eccome se scricchiolavano!Ma lui se ne andò tranquillamente dalla Principessa, che sedeva su una perla grande come la ruota di un arcolaio; tutte le Dame di corte con le loro cameriere e con le cameriere delle cameriere, e tutti i Cavalieri con i loro servitori e con i servitori dei servitori, che avevano con loro i paggi, se ne stavano impalati tutt'intorno; e più erano vicini alla porta, più parevano pieni di superbia. Il paggio del servitore dei servitori, che va sempre in giro in pantofole , non lo si poteva quasi guardare, tanto se ne stava fiero vicino alla porta!
Era proprio audace e affascinante; non era venuto per chiedere la mano della Principessa, ma solo per valutare la sua intelligenza, e la trovò rimarchevole, come lei trovò eccezionale lui."
nel parco, su per i grandi viali, dove le foglie cadevano una dopo l'altra, e, quando al
castello le luci si spensero una dopo l'altra,
Ora si trovavano sulla scala; su di una credenza brillava una piccola lampada.
Qualcosa le passò di fianco fischiando: era come se sulle pareti scivolassero delle ombre, cavalli con criniere svolazzanti e zampe sottili, giovani cacciatori, dame e gentiluomini a cavallo.
Sono solo sogni! Vengono a prendere i pensieri delle Loro Maestà per portarli a caccia, ed è un bene, perché così voi potrete osservarli meglio nei loro letti.
nel primo salone, che era tappezzato di raso rosa a grandi fiori;
gli augusti personaggi. I saloni erano uno più bello dell'altro, davvero c'era di che rimanere stupefatti.
... Ecco, adesso si trovavano nella camera da letto; il soffitto somigliava ad una grande palma con foglie di un vetro prezioso, e in mezzo al pavimento erano sospesi su di un grosso stelo d'oro due letti che sembravano gigli: uno era bianco e vi si trovava la Principessa; l'altro era rosso... una nuca bruna:
pur essendo anche lui giovane e bello. Dal letto bianco a forma di giglio fece capolino la Principessa e chiese che cosa stesse succedendo.
" Oh, poverina! " esclamarono il Principe e la Principessa
Il Principe si alzò dal suo letto, di più non poteva fare.
' Quanti uomini e animali di buon cuore esistono al mondo!'
rimanere al castello e vivere fra gli agi,
si fermò davanti al portone una carrozza di oro zecchino, con lo stemma del Principe e della Principessa che riluceva come una stella; il postiglione, i servitori, e i valletti a cavallo - perché c'erano anche i valletti a cavallo - avevano in testa corone d'oro. Il Principe e la Principessa aiutarono la piccola a montare in carrozza e le augurarono ogni bene.
Nella carrozza trovarono croccanti di zucchero, e, sul sedile, frutta e panpepato.
" Addio! Addio! " gridarono il Principe e la Principessa
...................settima storia......................................................
le chiese del Principe e della Principessa.
"Sono all'estero" rispose la figlia dei briganti.
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